Criptovalute a Dubai: Opportunità e Rischi in una Giurisdizione in Evoluzione

Dubai si sta posizionando come uno dei principali hub globali per la blockchain economy. La sua apertura all’innovazione digitale, unita a una regolamentazione in fase di consolidamento, rende l’emirato un ecosistema attraente per investitori e startup nel settore crypto.

Criptovalute a Dubai

Tuttavia, le criptovalute negli UAE non sono “terra di nessuno”: esistono regole precise, obblighi di licenza e rischi rilevanti che è fondamentale conoscere.


Contesto Normativo: chi regola cosa

🔹 1. VARA (Virtual Assets Regulatory Authority – Dubai)

  • Istituita nel 2022 dal governo di Dubai

  • È l'autorità di riferimento per tutte le attività legate a crypto, NFT, stablecoin e DeFi all’interno dell’emirato

  • Richiede licenze specifiche per:

    • Brokeraggio crypto

    • Scambi (exchange)

    • Custodia (wallet provider)

    • Servizi di consulenza e gestione patrimoniale in asset virtuali

  • Impone regole su conformità AML/CFT, protezione dei consumatori e trasparenza operativa

2. DFSA (Dubai Financial Services Authority – DIFC)

  • Regolatore del centro finanziario DIFC

  • Ha approvato nel 2022 una cornice per token regolamentati, ma non per tutte le crypto

  • Autorizza attività legate a security tokens e asset digitali regolamentati

🔹 3. ESMA e Regolamenti Federali

  • A livello federale, la Securities and Commodities Authority (SCA) regola il trading e l’offerta di asset digitali per l'intero UAE (fuori Dubai/ADGM)


Chi può operare legalmente in crypto a Dubai

Per offrire servizi in criptovalute è necessario:

  • Registrarsi presso VARA e ottenere la licenza (es. VASP – Virtual Asset Service Provider)

  • Avere sede o presenza legale a Dubai (mainland o free zone autorizzata)

  • Dimostrare conformità antiriciclaggio (AML), governance solida e strutture IT sicure

Esempi di aziende licenziate: Binance, Crypto.com, Bybit, Hex Trust


Vantaggi principali

  • No tassazione diretta su capital gain da crypto (per individui)

  • Normativa chiara e in evoluzione, con canali di dialogo con i regolatori

  • Accesso a fondi VC e infrastrutture fintech

  • Immagine internazionale di “crypto-friendly hub”

  • Ambiente stabile e business-oriented


Rischi e criticità

1. Normativa in continua evoluzione

  • Le regole cambiano frequentemente

  • I margini di interpretazione su NFT, staking, DeFi sono ancora ampi

2. Obblighi AML e tracciabilità

  • Gli operatori devono identificare i clienti (KYC) e segnalare operazioni sospette su goAML

  • Le aziende non conformi possono subire sanzioni gravi o revoca della licenza

3. Esclusione bancaria

  • Alcune banche locali non aprono conti correnti a imprese crypto-legate

  • È ancora difficile ottenere accesso a canali bancari tradizionali

4. Protezione legale dell’investitore

  • Mancano ancora regole uniformi sulla responsabilità in caso di perdita di asset digitali

  • Contratti smart non hanno pieno riconoscimento giuridico

5. Rischio reputazionale

  • Il settore attira anche progetti speculativi o opachi: occorre fare attenzione alla due diligence su partner e token


Conclusione

Dubai è uno dei contesti più promettenti per chi lavora con le criptovalute, ma non è un far west: serve struttura, licenza e governance solida.

Per investitori e imprenditori è una grande opportunità, a condizione di operare in conformità con le leggi locali e con una visione di lungo termine.